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Baranzoni, S. (2024). Anticipo e ritardo. Le epoche della tecnica nella losoa di
Bernard Stiegler. Cuestiones de Filosofía, 10 (35), 59-80.
https://doi.org/10.19053/uptc.01235095.v10.n35.2024.17135
combinatoria, tra tecnica e zoologia. L’organizzazione della materia inorganica
deve essere allora interpretata come “una selezione di forme in una relazione
tra l’essere umano vivente e la materia che organizza e attraverso la quale
egli si organizza, laddove nessuno dei due termini della relazione possiede
il segreto dell’altro” (Stiegler, 2023, p. 96). Tale dinamica, irriducibile alla
biologia, alla meccanica e tanto più all’antropologia, è ciò che caratterizza
la storia della tecnica, che può allora essere interpretata come una serie di
biforcazioni locali di una tendenza universale –fermo restando che ciò non
deve condurre alla reinstallazione di un universalismo. Semmai, ciò che è
dotato di un carattere universale è appunto ciò che Leroi-Gourhan (1994)
chiama “tendenza tecnica”, ossia, la presenza di generalità nella produzione
di artefatti che si riscontrano in luoghi e culture diverse, generalità che
dipendono dalla materia e determinano la necessità del fenomeno tecnico.
Ma tale fenomeno si declina poi localmente in fatti tecnici, ossia, le singole
concretizzazioni che si costituiscono in base ad ambiente esterno (geologico,
climatico e storico-geograco o relativo alle inuenze provenienti da altri
gruppi umani) ed interno (dimensione etnica, saperi e diversità culturali
speciche, riferite in particolare alla propria epoca e alla relazione con il
tempo) (Stiegler, 2023, pp. 101-103). È dunque la tendenza tecnica generale
a permettere l’origine di tecniche sovrapponibili presso luoghi e popoli che
non sono mai stati in contatto tra di loro, così come ciascun fatto tecnico,
sebbene relazionabile con altri, mantiene sempre la propria individualità e
diversità, anche rispetto agli altri fatti riferibili alla stessa tendenza.
Ora, nella storia evolutiva della tecnica, la tendenza tecnica non si realizza mai
come tale, ma si mantiene come una riserva che si compone continuamente
con le proprie concretizzazioni in fatti tecnici locali, che possono rinforzarla,
confermandola, o spingerla ai propri limiti
9
. In linea con la Storia delle
tecniche di Bertrand Gille (1985), in tale storia si possono identicare diverse
epoche, ciascuna delle quali è caratterizzata da quello che l’autore descrive
come “sistema tecnico”: innanzitutto, “un insieme di interdipendenze stabili
in un determinato momento” (Stiegler, 2023, p. 74), in quanto tendono a
ssarsi temporaneamente attorno ad un punto di equilibrio composto da
9 In Ambiente e tecniche, Leroi-Gourhan (1994, p. 233) spiega la tendenza tecnica come “un
movimento di presa progressiva, da parte dell’ambiente interno, sull’ambiente esterno”, molto
simile a quello che condiziona la morfogenesi degli organismi nel loro ambiente, che diviene
evidente solo una volta materializzata nei fatti tecnici, ossia, quando smette di essere propriamente
una tendenza (Stiegler, 2023, pp. 104-105).